5 SIMPLE TECHNIQUES FOR DETENZIONE O DIFFUSIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO

5 Simple Techniques For detenzione o diffusione di materiale pedopornografico

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In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca for every equivalente, quando il bene sia formalmente intestato a terzi, la prova che l’acquisto sia stato compiuto con provvista fornita in tutto o in parte dall’indagato, costituisce presunzione “iuris tantum” della natura fittizia dell’intestazione alla quale il formale intestatario può opporsi adducendo elementi indicativi della riconducibilità del cespite alla sua disponibilità e alla sua sfera di interesse economico.

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2-bis. Nel corso del procedimento penale relativo a delitti previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale il giudice dispone il sequestro dei beni di cui è consentita la confisca.

La denuncia è un atto con cui si segnala alle autorità competenti la commissione di un reato, mentre la querela è un'azione con cui la vittima di un reato chiede al giudice di procedere penalmente contro l'autore del reato.

Denuncia e diffida sono due concetti abbastanza diversi: nonostante ciò, spesso si tende a confonderli e a utilizzarli in modo improprio. In particolare, la diffida rappresenta l’atto attraverso il quale si invia a qualcuno un avviso formale di compiere o non compiere website una determinata azione. Rappresenta, in altri termini, una intimidazione advertisement adempiere contenente un avvertimento nei confronti del ricevente: quest’ultimo viene informato del fatto che si potrebbe procedere con l’adire le vie legali o con una denuncia nel caso in cui non smettesse di praticare determinate azioni o in quello in cui praticasse azioni illegittime. La diffida è disciplinata dall’articolo 1454 del Codice Civile nel quale si legge che: “

La querela, al contrario della denuncia, va presentata entro il termine perentorio di tre mesi dalla scoperta del fatto.

a. in relazione a costruzioni non assistite da concessione edilizia, ma tuttavia conformi agli strumenti urbanistici] ovvero se la persistente disponibilità del bene costituisca un elemento neutro sotto il profilo dell’offensività.

La cassazione, enunciando il principio sopra riportato, ha rigettato il ricorso dell’indagato, che chiedeva l’annullamento del provvedimento cautelare reale, sostenendo che a suo carico non sussistevano elementi di accusa in ordine ai contestati reati di cui agli artt. 388 comma 3 e 627 c.p.].

Quando la dichiarazione di querela è proposta oralmente, il verbale in cui essa è ricevuta è sottoscritto dal querelante o dal procuratore speciale

In tema di misure cautelari reali, è illegittima la motivazione dell’ordinanza con cui il Tribunale del riesame rigetti il ricorso avverso il decreto di sequestro preventivo [artwork. 321 c.p.p.] richiamandosi alle affermazioni contenute nella richiesta del P.M., non corredate dagli atti su cui essa si fonda, in quanto ogni provvedimento del giudice deve fondarsi sugli elementi forniti a supporto delle richieste delle parti, al great di consentire ad esse di interloquire sulla correttezza, rilevanza e idoneità degli accertamenti a fondare il provvedimento.

In tema di sequestro preventivo, il “periculum in mora” richiesto dal primo comma dell’artwork. 321 cod. proc. pen. deve presentare i requisiti della concretezza e attualità, da valutare in riferimento alla situazione esistente non soltanto al momento dell’adozione della misura cautelare reale ma anche durante la sua vigenza, di modo che possa ritenersi quanto meno probabile che il bene assuma carattere strumentale rispetto all’aggravamento o alla protrazione delle conseguenze del reato ipotizzato o all’agevolazione della commissione di altri reati.

In tema di misure cautelari reali, quando uno dei reati in relazione ai quali la misura è stata disposta è assorbito in altro reato di uguale gravità che lascia intatti i presupposti applicativi della cautela, non sussiste l’interesse dell’indagato, in sede di riesame, advert ottenere una pronuncia che ne dichiari la insussistenza.

[In motivazione, la Corte ha evidenziato che il terzo creditore e lo Stato sono titolari di posizioni tra loro non incompatibili e che, pur in presenza del diritto di credito, in difetto del vincolo cautelare, l’indagato potrebbe effettuare comunque negozi giuridici idonei a disperdere il bene e a frustrare irreparabilmente la pretesa ablatoria].

Il titolare di un diritto di credito assistito da garanzia reale su bene sottoposto a sequestro penale può considerably valere il suo diritto solo in by using posticipata davanti al giudice dell’esecuzione penale, a seguito della decisione definitiva sulla confisca; non è invece legittimato a chiedere una tutela in through anticipata proponendo, durante la pendenza del procedimento penale, istanza di revoca della misura cautelare al fine di poter iniziare o proseguire l’azione esecutiva civile.

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